Appartenenza vuol dire sentirsi parte, fare la propria parte.
Sabato 19 novembre 2022 la chiesa della comunità di Uzina, piccolo villaggio albanese in periferia di Tirana, dove siamo presenti con una fraternità, è stata istituita a parrocchia. Sembrava strano questo passaggio, perché questa è davvero una piccola porzione di Chiesa. Le persone che frequentano costantemente la messa sono sette, otto, venti la domenica e con loro nel tempo abbiamo instaurato bei rapporti di fiducia; proprio questi pochi, i più lontani, i più piccoli e a volte emarginati, hanno accolto con generosità la proposta di venire a sistemare, pulire, abbellire la chiesa per l’occasione. «Questa cappella è come la nostra seconda casa, è come essere in famiglia», hanno detto. Semplici ma importanti parole, che ci hanno fatto capire che questi “pochi” hanno chiaro il senso di appartenenza e per noi è stato davvero un insegnamento. Sono piccoli segni che ci restituiscono anche il senso della nostra presenza tra persone di cui conosciamo poco la lingua, ma che hanno desiderio di una vicinanza che sostenga la loro fede nelle fatiche della vita.
Essere lì come fraternità significa esserci quando serve, è fare ognuno la propria parte, quando c’è da far festa e quando c’è da pulire, riconoscendo che in questo porsi accanto nascono delle relazioni, ed è un cammino per riconoscere che è il Signore che nell’eucarestia ci raduna per fare comunione e comunità.
Sorelle Gianna, Michela e Francesca