Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 21 maggio – Mt 27,51-28,20

Ascensione del Signore – anno A

«Andate, insegnate a tutte le nazioni… battezzandole… e insegnando loro a custodire tutto ciò che vi ho insegnato».

Grazie, mio Dio, di questo comandamento al quale, con la tua grazia, devo la salvezza, io che sono di una di queste nazioni convertite dai tuoi discepoli… Grazie di questo comandamento del Tuo Cuore: è proprio la ripetizione del comandamento supremo, del comandamento della Cena, del comandamento «Amatevi gli uni gli altri», poiché è dire: «A costo di tutte le pene e di tutti i pericoli, andate a rendere partecipi tutti gli uomini, vostri fratelli in Me, del più grande dei beni, di Me Gesù»… Il Tuo Cuore, lasciando la terra, ti ispira il medesimo comandamento che ti ispirava alla vigilia di morire… Questo è l’applicazione e la spiegazione del primo: morendo, dicevi: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati». Salendo al cielo, aggiungi: «Amate tutti gli uomini di questo amore… E dimostratelo facendo per essi ciò che io ho fatto per voi… Facendo loro conoscere, e al bisogno, come me al prezzo del vostro sangue, tutto ciò che io vi ho fatto conoscere al prezzo del mio che ho versato per la confessione della verità… Vi dicevo dopo la Cena che non c’è amore più grande se non morire per quelli che si amano, e qualche ora dopo, sono morto per voi a motivo dell’insegnamento che vi ho predicato… Fate lo stesso: amate gli uomini come io vi ho amato, insegnando loro ogni verità, e al bisogno donando la vostra vita per essi, a motivo dell’insegnamento che vi ho predicato». Grazie, grazie, grazie, mio Dio, di questo amore supremo che ti ha fatto insegnare a noi la verità, morire a causa della tua predicazione, e che ti ha fatto ordinare ai tuoi discepoli di amare tutti gli uomini come Tu li hai amati «del più grande amore», lo dici Tu stesso, e di dimostrarlo loro come Tu lo hai dimostrato, donando all’occorrenza la loro vita a motivo del loro insegnamento. «Insegnate a tutte le nazioni». È dunque un dovere per la Chiesa; e la possibilità che hanno gli uomini di salvarsi senza la fede esplicita, finché hanno l’ignoranza invincibile della verità e la volontà formale e illimitata di fare tutto ciò che Dio esige per la salvezza (cosa che comprende la fede nella vera religione, l’entrata di desiderio nella Chiesa, il battesimo di desiderio, la fede implicita in tutto ciò che bisogna credere). Una tale possibilità non fa minimamente cessare per la Chiesa il dovere di predicare il Vangelo a tutti gli uomini assolutamente e di sforzarsi di dare loro la vera fede… E questo non solamente perché avranno infinitamente più mezzi e facilità di salvarsi nella vera fede, ma anche per pura obbedienza al comandamento formale di Nostro Signore: «Insegnate a tutte le nazioni». A chi Nostro Signore rivolge il comandamento? Ai soli Apostoli e a quelli che sono con loro e dopo di loro incaricati del ministero ecclesiastico? o a tutti gli uomini?… Lo rivolge per prima cosa ai primi, in secondo luogo ai secondi, ma con una restrizione: lo rivolge a tutti assolutamente, ma non a tutti allo stesso modo; tutti devono lavorare all’insegnamento di tutti gli uomini, ma non con gli stessi mezzi… Quali sono i mezzi che deve impiegare ciascuno? Gli Apostoli, i loro successori, e i loro cooperatori, cioè i ministri della parola autenticamente stabiliti dalla Chiesa, devono predicare in ogni modo, sia con le parole sia con le opere sia con la preghiera… Gli altri fedeli, che non sono affatto pastori ma pecore, devono in generale predicare non tanto con le parole quanto con le opere (con l’esempio di una santa vita, una bontà per tutti che fa amare la loro religione, i sostegni materiale e morale forniti ai pastori di anime, ecc.) e con la preghiera; se devono esortare con parole, non è in pubblico, tranne rarissime eccezioni, ma in privato, rivolgendosi ai loro figli, ai loro parenti, ai loro amici, al loro ambiente… Tutti gli uomini devono bruciare di uno zelo uguale per la salvezza delle anime, affinché tutte si salvino, affinché Gesù sia conosciuto e onorato e amato appassionatamente da tutti gli uomini, affinché Dio sia conosciuto e glorificato da tutti gli uomini il più perfettamente possibile, il suo Regno venga, il suo Nome sia santificato, la sua Volontà [sia] fatta sulla terra come tra gli angeli, il pane di vita, la Santa Eucaristia sia adorata e ricevuta con un amore appassionato da tutte le anime, tutti i peccati siano perdonati e distrutti sulla terra, nessuno soccomba alla tentazione e contristi il Cuore di Gesù, tutti siano senza peccato, senza macchia né ruga, immacolati e santi, pronti per il cielo, vere spose di Gesù, glorificandolo e consolando il suo Cuore tanto quanto è possibile. Tutti devono avere di questo il più ardente desiderio, chiederlo ogni giorno a Dio in vista di Dio, come Gesù ce l’ha insegnato, e lavorarci senza sosta con tutte le proprie forze, ciascuno con i mezzi che la Chiesa gli indica, i pastori come pastori, le pecore come pecore, tutti con ordine e nell’obbedienza ai superiori stabiliti nella Chiesa

(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)