domenica 10 marzo 2024 – commento di Davide e Francesca
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,14-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Commento di Davide e Francesca
“La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce”.
La quarta domenica di Quaresima ci esorta ad amare e seguire la luce e ad essere a nostra volta luce nel mondo. Domenica scorsa abbiamo parlato dei venditori che possono esserci nel nostro cuore e che lo fanno diventare un mercato. Forse durante questo tempo di preparazione alla Pasqua, stiamo scoprendo quelle situazioni che ci tengono lontani da Dio e ci impediscono di incontrarLo. Comprendiamo allora che sia importante non scoraggiarsi di fronte alle delusioni che la vita a volte ci riserva o alle piccole cadute nel nostro quotidiano: dal buio di quei momenti può accendersi una fiammella che ci indica la giusta direzione. Un bambino in una stanza buia potrebbe iniziare a piangere, sentendosi solo… Ma la voce della mamma o del papà, come una calda luce, gli scalderebbe il cuore: “non sei solo, noi siamo con te!”.
Dio Padre accende una fiammella nel nostro cuore qualora ci sentiamo soli, abbattuti, sconfitti, amareggiati. Ecco allora che la luce ci pervade, ci scalda, ci rende raggianti e a nostra volta diventiamo portatori di luce a chi è nelle tenebre. È un invito forte quello che ci fa Gesù. È lasciarsi permeare dall’amore e amare. Ci vengono in mente le lucciole nelle calde notti estive, che timide si scorgono nel
buio. Però nonostante siano piccolissime e indifese ci fanno compagnia e ci sentiamo sollevati. Sono un
piccolo punto di riferimento. Questo siamo chiamati ad essere nel nostro cammino: un piccolo punto di
riferimento per quanti si avvicineranno a noi, una piccola luce che scalda perché ha in sè tutta la potenza dell’amore di Dio. Molto spesso al giorno d’oggi chi fa il male appare più in luce di chi fa il bene; il Signore ci esorta invece a fare il contrario: “chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”. Lasciamoci perciò tentare da questa parola e rivestiamoci della luce di verità per portare nel nostro quotidiano la gioia della Risurrezione.
Davide e Francesca (32 e 29 anni)