Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 20 ottobre – Mc 10,35-45

Ventinovesima domenica del Tempo Ordinario B

«Colui che tra voi vorrà essere il più grande, sarà vostro servo; e colui che vorrà essere il primo, dovrà essere il servo di tutti».

Come sei buono, mio Dio, a rendere per tutti, senza eccezione, così facile essere i primi, i più grandi, avere il primo posto nel regno dei cieli!… Poiché è sufficiente per questo scendere, abbassarsi, prendere l’ultimo posto sulla terra, servire gli altri; cosa che tutti, tutti, tutti possono fare con una facilità infinita…

Serviamo gli altri… Serviamoli rendendo loro i servizi più bassi, i servizi più vili, i più umili, i più abietti, quelli che rendono i servi ai loro padroni, come Gesù li rendeva ai suoi genitori a Nazareth… E serviamo gli altri dedicandoci al bene delle loro anime e dei loro corpi, rendendo loro tutti i servizi di cui siamo capaci, in vista di Gesù, nei soli limiti dell’obbedienza ai rappresentanti di Dio… E, finché ce lo permette questa stessa obbedienza, teniamoci sempre all’ultimo posto, come conviene ai servitori, ai servi di tutti.[1]

«Il Figlio dell’Uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in redenzione per molti».

Come sei buono, mio Dio, Tu che hai inviato a tal punto Tuo Figlio per il nostro bene, che Egli riassume in queste due parole la missione che Tu gli hai dato sulla terra e che ha compiuto in vista di Te, per amarTi e per obbedirTi: servire gli uomini e riscattarli!… Inviare Tuo Figlio nel mondo per compiervi una tale opera, Tu Dio Onnipotente, come sei divinamente buono!

Serviamo e riscattiamo gli uomini… Imitiamo Gesù!… Serviamoli come Lui li ha serviti; in due modi: serviamoli rendendo loro i servizi più bassi, i più vili, i servizi più umili, dei servizi da servi, come faceva Gesù servendo in questo modo i Suoi genitori a Nazareth… Serviamoli rendendo loro in primo luogo nelle loro anime, in secondo luogo nei loro corpi, tutti i servizi in nostro potere, facendo loro tutto il bene in nostro potere, senz’altri limiti di quelli imposti dall’obbedienza a coloro che rappresentano Dio per noi… E riscattiamo gli uomini con Gesù, pregando, facendo delle penitenze, offrendo a Dio comunioni, messe, meriti, per tutti gli uomini, e facendo del bene alle anime con tutti i mezzi che l’obbedienza mette nelle nostre mani, il maggior bene possibile, al più grande numero possibile di anime, senz’altri limiti di quelli imposti dalla santa obbedienza.[2]


[1] M/224 su Mc 10,35-44, in C. de Foucauld, Fammi cominciare una nuova vita. Meditazioni sui Vangeli secondo Matteo e Marco, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 226.

[2] M/225, su Mc 10,35-44, in C. de Foucauld, Fammi cominciare una nuova vita. Meditazioni sui Vangeli secondo Matteo e Marco, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 226-227.