IV domenica di Avvento
La Visitazione…
Come sei buono, mio Dio!… Sei appena in questo mondo e cominci a santificarlo; santifichi in primo luogo alcuni e poi diffondi poco a poco la Tua luce su tutti: con l’Incarnazione hai santificato Maria, con la Visitazione stai per santificare San Giovanni e la Sua famiglia, a Natale santificherai i pastori e i magi, alla Presentazione santificherai Simeone e Anna, tra i dottori santificherai quelli che tra loro non respingono la grazia che esce da Te… Sei Tu che vai da Giovanni, previeni i tuoi Servi, come dice Santa Elisabetta alla Santa Vergine. «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi»[1], dirai più tardi; è vero per tutti gli uomini, per San Giovanni, il più grande tra di loro, e per me, l’ultimo dei peccatori: oh! mio Dio, come sei buono! Come mi hai cercato! Quanto sei tu che hai cercato, scelto me, e non io che ho scelto e cercato te! Come sei divinamente buono e di quale gratitudine commossa devo essere pieno, quando penso al modo in cui, buon Pastore, sei venuto, portato da un’altra Maria[2], superando tutti gli ostacoli, come un tempo superasti i monti e le valli di Israele, e mi hai santificato, senza alcun contributo da parte mia, facendo tutto per me, Tu solo, con l’aiuto di colei che Ti portava, come fai tutto per San Giovanni, Solo con Maria!… Quale bontà! «Sono io che vi ho scelto, non voi…»[3]. E in questa scelta, questa ricerca, quale forza e quale Soavità!… Non solo fai il beneficio dei benefici, doni il bene supremo, doni Te stesso, ma in mezzo a quali delicatezze, a quali attenzioni di una soavità infinita! Come sei divinamente buono!
Imitiamo Gesù… Andiamo incontro alle anime… Facciamo ciò che possiamo per santificarle… È Lui che le santifica, non gli uomini. Si fa portare da Maria presso quelli che vuole santificare: ora, vuole santificare tutti gli uomini; è per tutti gli uomini che è morto sul Calvario… Egli chiama tutti gli uomini alla fede, all’amore, alla salvezza: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»[4]; siamo dunque suoi strumenti come lo è stata Maria: questo mistero è l’immagine dei doveri dei contemplativi verso gli infedeli[5]…
Nostro Signore ci ha dato l’esempio di tre vite che Lui stesso ha praticato, che sono di conseguenza tutte e tre perfette, tutte e tre divine: la vita di Nazareth, quella del deserto, quella dell’operaio evangelico… I nostri doveri verso le anime del prossimo, nella vita di operaio evangelico, consistono nel compimento di tutte le opere di zelo e di misericordia che possono portare il bene alle anime; nella vita del deserto, consistono nell’offrire a Dio per questo preghiere, penitenze, meriti in una grande separazione dagli uomini; nella vita di Nazareth, consistono nel fare, per coloro in mezzo ai quali viviamo abitualmente, le opere di edificazione e di carità che può fare per i suoi vicini qualche anima che vive molto ritirata, in un gran raccoglimento e in una grande povertà, nell’oscurità e nel silenzio; e per coloro che vivono lontano da noi, per esempio i popoli infedeli, [consistono] nel fare ciò che Gesù fa compiere qui a Maria; si fa portare da lei in mezzo a quelli che vuole santificare, e la fa rimanere tra loro, circondandoLo, portandoLo in lei e conducendo in questa famiglia una vita profumata di tutte le virtù evangeliche… i doveri di quelli che vivono la vita nascosta di Gesù riguardo ai popoli infedeli sono ugualmente di portare Gesù in mezzo a loro, Gesù nella Santa Ostia, e di rimanere tra loro con questo divino Gesù, adorandoLo e conducendo una vita profumata di tutti i profumi del Vangelo… Portare il Santo Sacramento tra i popoli infedeli, e vivere là all’ombra del Tabernacolo, donando a questi popoli, oltre al beneficio infinito della presenza di Gesù, anche il beneficio dell’esempio della pratica delle virtù evangeliche; ecco il bene che quelli che sono votati alla vita nascosta possono fare alle anime del prossimo, alle anime dei popoli più lontani dai loro paesi, e più lontani da Gesù… e questo bene, non soltanto possono farlo, ma devono farlo, non tutti, non sempre, ma quelli che Dio chiama a questo, nell’ora in cui li chiama, come Maria, che partì quando Dio la invitò… O mio Dio, ho sempre creduto che volessi questo da me; fammelo compiere secondo la Tua volontà! Fammi compiere in tutto la tua volontà! Amen [6].
[1] Gv 15,16.
[2] Charles de Foucauld fa probabilmente riferimento alla cugina Marie de Bondy, che lo ha accompagnato nel periodo della sua ricerca religiosa e lo ha aiutato a ritrovare Gesù.
[3] Cfr. Gv 15,16.
[4] Mc 16,15.
[5] Nel linguaggio dell’epoca, il termine infedeli non assumeva un’accezione negativa, in quanto indicava tutti coloro che non erano cristiani cattolici. Nei suoi scritti, Charles de Foucauld utilizza questa espressione riferendosi a musulmani o non cristiani in generale.
[6] M/261, su Lc 21,20-36, in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 36-38.