VI domenica del Tempo Ordinario C
«Guai a voi quando gli uomini vi benediranno»…
Le lodi degli uomini, il loro affetto, i loro elogi, potrebbero legarci a loro, mio Dio, o legarci al nostro amor proprio, e impedirci di legarci puramente a te, di cercare unicamente le tue lodi, il tuo affetto, i tuoi elogi. Anche tu ce li mostri come un veleno, o Dio di bontà, o Dio geloso… Sì, sei geloso, come dici così spesso nei Santi Libri… Ma la tua gelosia è molto diversa da quella degli uomini. Gli uomini sono gelosi per loro stessi, per amore di sé stessi, per non perdere un cuore di cui hanno bisogno per la loro felicità: tu, sei geloso per noi, per amore nostro, affinché non perdiamo il Tuo possesso che solo può renderci felici. Quanto a Te, infinitamente ed eternamente felice, onnipotente e nostro creatore, non hai nessun bisogno di noi; ma sai che possiamo essere felici solo con il tuo possesso, perciò impieghi mille mezzi per mantenere il nostro cuore interamente per te e hai una cura gelosa per allontanare tutto ciò che può ostacolare il fatto che ti possediamo… Come sei buono! Oh, quale gelosia disinteressata! Oh, quale gelosia veramente degna di Dio! Come sei buono…
Non cerchiamo le lodi degli uomini, ma quelle di Dio solo… Non cerchiamo l’amicizia degli uomini, ma quella di Dio solo… Non cerchiamo gli elogi degli uomini, ma quelli di Dio solo.
Non abbiamo nessuna preoccupazione di ciò che pensano di noi gli uomini, ma abbiamo una cura estrema di fare in tutto ciò che piace di più a Dio.[1]
[1] M/292, su Lc 6,26, in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 87-88.