Giovani in ascolto della Parola – domenica di Pentecoste
Forse, per noi oggi, portare frutto come ci chiede Gesù significa imparare a voler bene di più e non scegliere a chi voler bene sulla base delle simpatie.
Forse, per noi oggi, portare frutto come ci chiede Gesù significa imparare a voler bene di più e non scegliere a chi voler bene sulla base delle simpatie.
Questa festa dell’Ascensione, però, mi ricorda che i cristiani hanno il compito che hanno ricevuto i discepoli e che Gesù ci accompagna a svolgerlo anche se non è più con noi sulla terra.
Forse, per noi oggi, portare frutto come ci chiede Gesù significa imparare a voler bene di più e non scegliere a chi voler bene sulla base delle simpatie.
Gesù così ci esorta a rimanere in lui, perché solo in questo modo possiamo portare molto frutto nella vita quotidiana. Una vita vissuta con il Signore ci permette di sbocciare e migliorare, oltre che fare del bene.
Basta essere noi stessi, lasciare che il Buon Pastore ci ami; confidare nel fatto che ci venga a riprendere quando siamo smarriti. E che anche quando arriva il lupo ci rimanga accanto, perché tutti siamo le sue pecorelle.
Questo mi ha spinto a riflettere su due prospettive: la prima riguarda la necessità di comprendere le ferite e i punti deboli degli altri per osservarli senza giudizio, mentre la seconda riguarda la capacità di ascoltare e comprendere noi stessi solo quando affrontiamo le nostre ferite e cresciamo da esse.
Questi versi sembrano volerci dire che Gesù è con noi anche quando siamo nella paura, è proprio lì e ci dice “Pace a te”.
Dio accoglie le condizioni che l’uomo stabilisce, è creativo! Lui è disposto a venirti incontro, è disposto a raggiungerti anche nel tuo peccato, a patto che tu voglia veramente incontrarlo!
Anche per noi la Pasqua di risurrezione di Gesù deve riorientare i nostri passi non su ciò che è stato e abbiamo sempre fatto, ma su quel che Gesù risorto e vivo viene a portare “di nuovo” nelle nostre vite. Un caro augurio di Buona Ri- Partenza…
Gli ultimi giorni della vita di Gesù evidenziano il suo amore sconfinato per noi: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
Dobbiamo ricordare che si tratta di un evento che ha cambiato il corso della vita umana, poiché Dio Onnipotente si arrende agli uomini, muore per i loro peccati e risorge per la redenzione dell’umanità.
Il nostro cuore dovrebbe essere pieno di gratitudine.
…il passaggio culmina con la promessa di Gesù di essere innalzato e attirare tutti a sé. La sua morte diventa il punto focale attraverso il quale attira l’umanità a sé e offre la salvezza.