domenica 5 marzo 2023 – commento di Elena
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,1-11)
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.
E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
Commento di Elena
“Signore, è bello per noi restare qui”
Ci chiedi questo? Trovare te, per ritrovarsi e star bene.
Pietro aveva ritrovato la felicità e non voleva più muoversi da quel luogo. Forse non sapeva che cosa stava dicendo, ma non è così quando ti si incontra? Non avere quasi più le parole anche solo per chiamarti.
E’ questo che ti fa domandare: ma dopo saremo liberi di chiamarti? Perché ora la sfida più grande è riconoscerti tra noi anche se fai cambio d’abito, nella quotidianità quindi conoscerti e riscoprirti anche se sotto nuove vesti che neanche ci aspetteremmo.
Ritrovare in noi e negli altri la bellezza della vita, dell’incontro e della parola.
Elena, 24 anni