Suonano le campane a festa! Oggi, 24 giugno, è una sera diversa dalle altre nella piccola frazione di San Giovanni. Sì oggi è festa! Festeggiare il proprio patrono è una tradizione di tutte le frazioni della vallata di Fodom che vivono questo giorno con un bel momento di preghiera e di festa per tutta la comunità.
È un’occasione semplice in cui ognuno mette a servizio le proprie abilità per gli altri, dentro ad una tradizione che unisce e che si desidera trasmettere alle nuove generazioni. Ogni anno, per la siegra de San Jan Guido ci aiuta a preparare con cura la chiesa, che resta poi a servizio dei turisti che nel periodo estivo vengono a visitarla; i cori parrocchiali di Pieve e di Arabba accompagnano la liturgia della Messa con le loro belle voci; Sisto con la sua fisarmonica e la sua passione allieta la festa e invita i presenti a cantare i canti popolari più conosciuti; le donne, immancabili, non lasciano mai senza i buonissimi crafons e tanti altri stuzzichini dolci e salati tutti i presenti.
Questa, come ogni festa, è sempre l’occasione buona per stabilire degli incontri, delle relazioni, alcune già presenti, altre nuove, da coltivare, come si coltivano i fiori belli e apprezzati, simbolo di tutto ciò che rimanda alla cura e attenzione, alla gratuità, al tempo dedicato. .
È sempre un regalo vedere il giardino e gli spazi di casa riempirsi di persone e con tutte poter scambiare due parole in semplicità e amicizia!
Vivere qui e condividere con le persone del posto le loro feste e tradizioni ma non solo, significa per noi cercare di fare sempre più nostra quella vita nascosta di Nazareth che Gesù ha condotto per 30 anni e che Charles de Foucauld ha ricercato, scegliendo poi di viverla tra i tuareg nel deserto. Una vita in cui la propria fede in Dio, Padre buono, cresce nel silenzio, nella semplicità di gesti e parole, nella condivisione; che permette di partecipare alla quotidianità essenziale, con le sue gioie e fatiche, della vita di montagna, allo stupore per la bellezza della natura e all’invito per la sua custodia, all’importanza del prendersi a cuore reciprocamente perché il bene passi e sia trasmesso.