Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo del Santissima Madre di Dio – Lc 2,16-21

Maria Santissima Madre di Dio – 1 gennaio 2025

Adorazione dei pastori…

Gesù sceglie lui stesso i suoi adoratori… «Nessuno può venire a me se il Padre mio non lo attira»[1]… Attira a Sé, con la voce degli angeli, i pastori, che vuol vedere per primi attorno a Sé, dopo Maria e Giuseppe… Come genitori ha scelto due poveri operai, come primi adoratori sceglie dei poveri pastori… sempre la stessa abiezione, sempre lo stesso amore della povertà e dei poveri… Gesù non respinge i ricchi, è morto per loro, li chiama tutti, li ama: ma rifiuta di condividere la loro ricchezza; e chiama i poveri per primi… Come sei divinamente buono, mio Dio… Se avessi chiamato per primi i ricchi, i poveri non avrebbero osato avvicinarsi a te, si sarebbero creduti obbligati a rimanere in disparte a causa della loro povertà, ti avrebbero guardato da lontano, lasciando che i ricchi ti circondassero… Ma chiamando i pastori per primi, hai chiamato a Te tutti, tutti: i poveri, poiché mostri loro così, fino alla fine dei secoli, che sono i primi chiamati, i favoriti, i privilegiati… i ricchi, poiché da una parte non sono timidi, dall’altra dipende da loro diventare poveri come i pastori: in un minuto, se vogliono, se hanno il desiderio di essere simili a te, se temono che le loro ricchezze li allontanino da te, possono diventare perfettamente poveri… Come sei buono! Hai scelto il modo migliore per chiamare a te in una sola volta tutti i Tuoi figli, senza nessuna eccezione! E quale balsamo hai messo fino alla fine dei secoli nel Cuore dei poveri, dei piccoli, dei disprezzati del mondo, mostrando loro dalla tua nascita che sono i tuoi privilegiati, i tuoi favoriti, i primi chiamati; quelli che sempre chiami attorno a te, tu che hai voluto essere uno di loro ed essere circondato da loro fin dalla tua culla e per tutta la tua vita!

Non disprezziamo i poveri, i piccoli, gli operai: non solo sono nostri fratelli in Dio, ma sono quelli che imitano più perfettamente Gesù nella sua vita esteriore; ci rappresentano perfettamente Gesù, l’operaio di Nazareth… Sono i primogeniti tra gli eletti, i primi chiamati alla culla del Salvatore… Furono la compagnia abituale di Gesù, dalla sua nascita alla sua morte: a loro appartenevano sia Maria e Giuseppe, sia gli apostoli, sia questi pastori benedetti… Ben lungi dal disprezzarli, onoriamoli, onoriamo in loro le immagini di Gesù e dei Suoi Santi genitori… Anziché disprezzarli, ammiriamoli, invidiamoli… e la nostra ammirazione e la nostra invidia siano fruttuose, ci portino a imitarli… Imitiamoli, e poiché vediamo che la loro condizione è la migliore, quella che ha scelto Gesù per Sé stesso, per i Suoi, quella che ha chiamato per prima attorno alla sua culla, quella che ha mostrato con i suoi atti e le sue parole come la sua condizione favorita, privilegiata,abbracciamola… Lasciamo tutte le altre poiché Gesù le ha lasciate, prendiamo per noi quella che Egli ha preso per Sé, per i Suoi genitori… poiché Egli non ci ha chiamato all’apostolato, siamo poveri operai come Lui, come Maria, Giuseppe, gli apostoli, i pastori… e se mai ci chiama all’apostolato, restiamo in questa vita così poveri come lui stesso vi è rimasto, così poveri come vi è rimasto San Paolo «Suo fedele imitatore»[2]… non cessiamo mai di essere in tutto poveri, fratelli dei poveri, compagni dei poveri, siamo i più poveri dei poveri come Gesù, e come Lui amiamo i poveri e circondiamoci di loro… O divino povero, divino operaio, fammi sprofondare sempre di più e fino in fondo in questa povertà e in questa condizione di operaio nella quale ti sei degnato di mettermi nella tua infinita bontà! Amen. [3]


[1] Gv 6,44.

[2] Cfr. 1Cor 11,1.

[3] M/411, su Lc 21,20-36, in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 40-42.