III domenica di Pasqua
«Pace a voi… È stato necessario che il Cristo soffrisse… Bisogna predicare la penitenza nel suo nome e la remissione dei peccati a tutte le nazioni cominciando da Gerusalemme».
Come sei buono, mio Dio, la tua prima parola dopo la tua risurrezione, come la tua parola alla tua nascita, detta a nome tuo dagli angeli, come quella che hai raccomandato di dire ai tuoi discepoli entrando in ogni casa, è una parola di benedizione: «La pace sia con voi»… Come sei buono, o Dio di pace, o Dio di amore!… La pace è il primo grado dell’amore, ne è anche il risultato; essa ne risulta ed essa vi conduce… Sei venuto ad «accendere un fuoco sulla terra», il fuoco dell’amore degli uomini per Dio, e poi il fuoco dell’amore degli uomini tra loro… «Accendere questo fuoco», è la tua opera, come esprimi tu stesso, è l’opera di tutta la tua vita, è l’opera che dopo di te lasci da fare alla tua Chiesa… Come sei buono! Ordini che si accenda questo fuoco su tutta la terra incominciando da Gerusalemme! Come sei buono per tutti gli uomini! Come sei buono per questi Giudei che ti hanno messo a morte! Entrando in una casa, avvicinando gli uomini, tutti fratelli, tutti figli beneamati di Gesù, tutti riscattati dal suo sangue, tutti destinati al cielo, tutti membra di Nostro Signore, diciamo loro sull’esempio del nostro Beneamato: «La pace con voi»… Amiamo Dio con tutto il nostro cuore, è il primo dovere, è il primo scopo di Nostro Signore in tutti gli insegnamenti, le parole e gli esempi che ci ha dato… Amiamo tutti gli uomini come noi stessi, è il secondo scopo di Nostro Signore in tutte le sue lezioni in parole e in esempi… Sia con le nostre preghiere, sia con gli altri mezzi che Dio mette a nostra disposizione, seguendo la vocazione che ci dona, accendiamo sull’esempio di Nostro Signore «questo fuoco sulla terra», questo duplice amore di Dio e del prossimo nelle anime di tutti gli uomini, «cominciando da Gerusalemme», cioè: da quelli che Dio ha posto vicino a noi nella vita, parenti, amici, vicini, compagni, tutti quelli ai quali ci avvicina, dei quali ci incarica più particolarmente.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo.