Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 14 luglio – Mc 6,7-13

Quindicesima domenica del Tempo Ordinario B

Invii i Tuoi dodici apostoli, due a due, dicendo loro di non portare con sé niente se non il loro solo bastone: né scarpe, né pane, né denaro, ma solamente dei sandali e nemmeno una tunica di ricambio… Grazie, mio Dio, che ci dai questo insegnamento, questa regola di vita… Grazie per aver inviato i Tuoi apostoli in questo modo e per aver dato loro questa prescrizione per aumentare la loro fede, per mostrare loro il disprezzo che l’apostolo deve avere per le cose materiali, la povertà nella quale deve vivere colui che predica il vangelo e quanto lo zelo per le anime deve essere la sola cosa che riempie il suo spirito e il suo cuore… Grazie per questa divina lezione, o mio Dio!

Sì, sono questi gli insegnamenti che bisogna trarre da questo passaggio… Questo significa che bisogna applicarvi queste parole: «La lettera uccide, lo spirito dà vita»[1]… Bisogna distinguere qui le regole generali per tutti i tempi e tutti i luoghi, dalle prescrizioni date in un caso particolare e solamente per un’occasione determinata… Bisogna anche, studiando questo passaggio, ricordarsi che la grande regola d’interpretazione delle parole di Gesù, sono i Suoi esempi: è Lui stesso il commento delle Sue parole; ha sempre compiuto tale prescrizione? Questo indica che era una prescrizione; l’ha applicata solo raramente o mai? Questo mostra che era un ordine particolare che riguardava solo una circostanza speciale… Quando ha sempre fatto Lui stesso ciò che prescrive, bisogna farlo sempre anche noi, è una legge generale, legge o consiglio… Quando non l’ha assolutamente fatto o non sempre fatto, bisogna cercare perché, in quali circostanze ha fatto questa prescrizione, che cosa ha voluto facendola; e bisogna farlo in circostanze analoghe, non farlo nelle altre dove non l’ha fatto… Farlo quando vi troviamo i beni che ha voluto, non farlo quando non li troviamo o vi si trovano mescolati degli inconvenienti che Lo avrebbero fatto rinunciare… Ma anche allora continuiamo a cercare i beni che ha prospettato, e pur lasciando la lettera che, nello spirito di Gesù, non si applica alla circostanza presente, restiamo fedeli allo spirito che è di tutti i tempi e di tutti i momenti.

Nel caso presente, vediamo che Gesù prescrive delle cose che non ha praticato nemmeno Lui, non solo sempre, ma neanche abitualmente, forse mai. Essere senza denaro nei viaggi apostolici: sappiamo che viveva delle offerte delle sante donne, che c’era una cassa comune per Lui e gli apostoli e che Giuda ne era incaricato[2]… Non portare assolutamente del pane: vediamo che Nostro Signore ne faceva portare dai suoi apostoli[3]… Le parole qui sopra non tracciano dunque una regola generale, ma una prescrizione temporanea, che indica ciò che gli apostoli dovevano fare solo in una circostanza, o solo in alcuni casi particolari… Ma ciò che è eterno, ciò che Gesù ha sempre praticato, ciò che gli apostoli hanno praticato in tutte le circostanze, sempre, sempre, sono le virtù che Gesù ha in mente di sviluppare negli apostoli con queste prescrizioni passeggere: è la fiducia assoluta in Dio (Dirà loro un giorno: «Vi è mancato qualche cosa quando vi ho inviati senza denaro? – No – E allora! Questo tempo è passato: adesso chi ha una borsa la prenda»[4]…), è il disinteresse assoluto, la povertà volontaria che arriva fino ad andare senza alcun denaro come in questo caso particolare, quando si può senza scandalizzare nessuno, come gli apostoli, che in questi viaggi in Galilea ricevevano ovunque l’ospitalità presso amici, conoscenti, o trovavano come tutti i poveri l’ospitalità sempre pronta in tutte le sinagoghe, secondo l’usanza giudaica; la povertà volontaria che vive o di un umile lavoro manuale, o delle elemosine dei fedeli, quando il tempo, impiegato interamente nell’apostolato, non lascia la libertà di lavorare, e chi in ogni caso si accontenta dello stretto necessario, vive della vita dei poveri, non ha come vestiti, nutrimento, denaro, alloggio, arredo, se non ciò che hanno i poveri, ciò che possono avere dei poveri operai; lo zelo per le anime in vista della gloria di Dio, che solo riempie l’anima dei cristiani, la quale, legata a Dio, il bene supremo, deve avere un disprezzo infinito per tutti i beni perituri.

La prescrizione di cui si tratta, quindi, non è affatto una regola generale, ma bisogna prenderne lo spirito, bisognerà anche seguirla alla lettera in certe circostanze, per dei viaggi di breve durata, o anche lunghi, ma fatti in paesi amici, cristiani, dove si può chiedere tutto il necessario attorno a sé, senza scandalizzare né essere a carico… In tutti gli altri casi, bisogna fare come Gesù faceva abitualmente, come vediamo che farebbe al nostro posto secondo l’insieme dei Santi Vangeli…[5]

«Quando sarete entrati in una casa, rimaneteci senza uscirne»…

Grazie, mio Dio, per questo precetto, contrario alle usanze giudaiche, e che racchiude una lezione di temperanza, di raccoglimento, di riconoscenza e di umiltà. Anche questo è un precetto particolare, poiché si riferisce ai costumi giudaici… Dunque bisogna, per questa prescrizione come per la precedente, seguire sempre lo spirito, la lettera soltanto in alcuni casi… Presso i Giudei, quando un rabbino, un predicatore va in un villaggio, per fargli più onore e perché l’ospitalità che gli si dà non sia troppo a carico di uno solo, ogni persona un po’ ricca lo invita a turno, gli offre a turno un pasto; in modo che, durante tutto il suo soggiorno, il rabbino non fa che andare di casa in casa, e se gli abitanti sono agiati, di banchetto in banchetto… Questo non è per niente adatto ad alimentare la temperanza e il raccoglimento… Gesù vuole impedire l’esistenza di questa usanza nella sua Chiesa; lo proibisce formalmente ed è questo che vieta dicendo «Non andate di casa in casa». In questo senso, che è quello della lettera, il precetto è formale, generale, e bisogna sempre compierlo: è la proibizione una volta per tutte nella Chiesa di un’usanza stabilita nella sinagoga… Bisogna prendere anche, non solo in viaggio, ma sempre, lo spirito che ha dettato questo divieto; è uno spirito di temperanza, di raccoglimento, di riconoscenza verso i primi ospiti che ci hanno ricevuto e che non bisogna lasciare per andare a festeggiare da altri; d’umiltà che vuole che si resti tranquilli, senza confusione, all’ultimo posto, senza disturbare nessuno, senza che il mondo si occupi di noi, e che non si troneggi nei festini, ai primi posti, gettando attorno a sé il disturbo e la confusione… Ma non bisogna dare a questo precetto un senso che non ha per niente, dando alla lettera un’estensione che essa non ha assolutamente, ciò che succederebbe se si volesse, secondo queste parole, impedire in ogni caso di cambiare ai religiosi, ai preti che hanno ricevuto l’ospitalità in una casa: come si è detto, le parole di Nostro Signore hanno un senso ben determinato e non fanno che proibire un’usanza giudaica, alla quale esse fanno allusione… Sarebbe un errore d’interpretazione dare loro un altro senso… Bisognerà dunque, nella pratica, non cambiare affatto casa, ogni volta che le virtù che Gesù ha in mente in questa proibizione, temperanza, raccoglimento, umiltà, riconoscenza, e in modo generale, ogni volta che il bene delle anime ci guadagnerà: ma se, invece, la pratica di queste virtù, e in generale il bene delle anime chiedesse di cambiare, bisognerebbe cambiare senza esitare; in questo si obbedirebbe allo spirito di Gesù, senza allontanarsi dall’obbedienza alla Sua lettera, poiché quest’ultima si riferisce solo a un’usanza della sinagoga, usanza particolare inesistente tra i cristiani[6].


[1] 2Cor 3,6.

[2] Cfr. Gv 12,6.

[3] Cfr. gli episodi di moltiplicazione dei pani (Mc 6,34-44; Mt 14,13-21; Lc 9,11-17).

[4] Cfr. Lc 22,35-36.

[5] M/199, su Mc 6,7-9, in C. de Foucauld, Fammi cominciare una nuova vita. Meditazioni sui Vangeli secondo Matteo e Marco, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 186-189.

[6] M/200, su Mc 6,10, in C. de Foucauld, Fammi cominciare una nuova vita. Meditazioni sui Vangeli secondo Matteo e Marco, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 189-191.