Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 18 novembre – Mt 25,14-30

XXXIII domenica del Tempo Ordinario – anno A

«A chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha»…

O divino bambino Gesù, ai piedi del quale sono, tra i tuoi santi genitori, stretto a loro, che hai donato anche a me come genitori, tu che adoro in questa notte nel tuo viaggio verso l’Egitto, nell’angolo della foresteria dove riposi tra le braccia e sotto gli occhi di Maria e di Giuseppe, poiché vuoi che mentre ti guardo mediti le tue parole, fammele comprendere, fammi comprendere ciò che vuoi che comprenda… In cosa si mostra di più il tuo cuore in queste parole, o dolcissimo bambino Gesù!.. Ho dato ad uno 5 talenti, all’altro di più, all’altro di meno, a tutti qualcosa, pensa a ciò che ti ho dato e cadi in adorazione davanti alle mie infinite bontà e alle misericordie del mio cuore… Ripassa i benefici generali, la creazione, l’Amore e la volontà della tua salvezza, da sempre, i benefici dell’antico testamento di cui godi, l’Incarnazione, tutta la mia vita sulla terra, in tutti gli istanti della quale ti ho visto, amato, ho agito e sofferto per te e ti ho colmato di beni, tutti i benefici elargiti nel mondo e soprattutto nella mia Chiesa, dall’Ascensione, la tua nascita, il tuo battesimo, la tua educazione cristiana, la tua prima Comunione, tante dolcezza di cui ho colmato la tua vita, l’averti preservato nei pericoli quando tu eri lontano da me e la morte ti avrebbe condotto all’inferno… La mia protezione per impedirti di cadere nei più grandi peccati, protezione del tutto speciale e straordinaria, se tu la consideri, ti impedivo malgrado te, la tua conversione, la tua vocazione alla vita religiosa, il tuo direttore, tante grazie, dolcezze, la Trappa, la vita da eremita, il tuo soggiorno a Nazareth dove ti ho così visibilmente stabilito e mantenuto per mia mano, le incomparabili dolcezze, la pace e l’esultanza che tu vi hai trovato… Ecco una piccola parte, figlio mio, dei talenti che hai ricevuto da me… Giudica l’albero dai suoi frutti, il mio Cuore dalle mie bontà, il mio Amore dai miei benefici… Grazie, grazie, grazie! Mio Dio! O dolcissimo bambino Gesù, mi metto ai tuoi piedi con tutto, con tutto il mio cuore e ti chiedo una sola cosa per me, è di essere riconoscente e fedele?.. Mi sembra, mio Dio, che questo mi basti, perché è renderti tutto, a te al quale devo tutto, è amarti e servirti meglio che posso, in tutti gli istanti della mia vita, Te dal quale ricevo tutti questi istanti, tutto ciò che ho e tutto ciò che sono… Come sei buono, come sei tenero e affettuoso, o beneamato Signore Gesù! Ci sarà chiesto conto di tutto ciò che abbiamo ricevuto… E poiché ho tanto ricevuto, mi sarà chiesto molto!… Se ho ricevuto molto di più della maggior parte degli uomini… la conversione, la vocazione religiosa, la Trappa, la vita di eremita, Nazareth, la comunione quotidiana, e tante altre grazie, mi sarà chiesto molto… Mio Signore e mio Dio, cosa bisogna fare per renderti ciò che mi hai dato e far fruttificare tutti questi doni, poiché me ne domanderai conto… Dimmi ancora questo, o dolcissimo bambino Gesù! Te lo domando, rannicchiato ai tuoi piedi, adorandoti e guardandoti tra i tuoi santi Genitori… Te lo chiedo per loro intercessione… Dimmelo, divino bambino Gesù, e fammelo fare, affinché, come sono in questo momento stretto ai tuoi piedi, tra Gesù e Maria, così io sia (ma con maggior perfezione da parte mia) in tutti gli istanti della mia vita e nell’eternità… O Gesù adorato, dimmelo, poiché vuoi che ci pensi, pur vegliandoti e adorandoti in questa notte che la tua presenza rende così dolce; dimmelo e rendimi fedele nel farlo, fedele per me, affinché sia sempre nel tuo amore, nel tuo Cuore, ti tenga spesso, sebbene così indegno, nelle mie braccia, in questa vita e poi per tutta l’eternità; ma dimmelo soprattutto, e infinitamente di più, perché consoli il più possibile il tuo Cuore, ti glorifichi il più possibile in tutta la mia vita quaggiù e per l’eternità; perché, benché sia obbligato ad amarmi, sei tu che devo amare prima di tutto, mio Dio, e voglio amarti a tal punto, a tal punto che l’amore per me e per ogni creatura sia perso e immerso in questo amore principale, sommergente e inondante, che voglio e che devo avere per Te, mio Signore e mio Dio… Tutto in vista di Te, o divino bambino Gesù, tutto in te, con te e, per te…

Rispondimi, o dolcissimo bambino Gesù, come ti renderò ciò che ti devo?… Obbedendo, obbedendo al tuo direttore: ciò contiene tutto… Tu devi obbedire a me, a me, che ti parlo con il Vangelo, con la sacra Scrittura, a me, che ti parlo mediante la Chiesa mia sposa, a me, che ti parlo con la retta ragione che ho messo in te, a me, che ti parlo con le ispirazioni che la mia grazia ti suggerisce di ora in ora… Ma questa obbedienza unica che tu devi a me che ti parlo con questi 4 mezzi, tu me la rendi pienamente essendo pienamente aperto verso il tuo direttore, rendendogli conto di tutto ciò che accade nella tua anima e obbedendogli in tutto: è lui che ti dirà ciò che voglio da te e che ti interpreterà in nome mio sia le Sacre Scritture sia le parole della Chiesa sia i giudizi della ragione sia i movimenti della grazia: è lui che in nome mio («Chi ascolta voi, ascolta me») interpreterà tutto, spiegherà tutto; obbedendo perfettamente a lui, in vista di me, tu obbedirai perfettamente a me… Ed è il solo mezzo che tu hai per obbedirmi; perché io voglio, modello degli uomini, che essi seguano il mio esempio e camminino per la via che io ho seguito; ora io ho, vedi, camminato per la via dell’obbedienza, io che sono in questo momento un piccolo bambino in fasce, che non posso fare un passo, e mi lascio portare dove si vuole e come si vuole: è l’esempio che ti dono; obbedisci come me quando ero in fasce; senza ombra di resistenza, senza dire una parola… Parla per aprire la tua anima, per esprimere tutto ciò che vi accade, ripugnanze, desideri, grazie, tentazioni, tutto; ma fatto questo, sii muto, obbediente e come me bambino di poche settimanae imitami nel tempo in cui ero portato verso l’Egitto… Dunque, tu mi restituisci tuttoobbedendo al tuo direttore in tutto; poiché obbedendo a lui in vista di me, tu obbedisci a me che te lo ordino; obbedendomi, tu fai la mia volontà; facendo la mia volontà, tu mi procuri la più grande gloria che ti sia possibile procurarmi: procurandomi questa più grande gloria tu compi il fine per il quale sei creato e nello stesso tempo mi ami il più possibile, che è il tuo primo dovere… Così, ecco la mia risposta: obbedisci in tutto al tuo direttore, in vista di me, e apriti perfettamente a lui. Mi restituirai così tutto ciò che mi devi, per quanto sia possibile a un uomo… Grazie, grazie, grazie, o dolcissimo bambino Gesù; soccorrimi affinché compia perfettamente le tue parole, in te, con te e per te. Amen.

(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)