XX domenica del Tempo Ordinario – anno A
Poiché non abbiamo il Commento di Charles de Foucauld al capitolo 15 del Vangelo di Matteo, riportiamo una Meditazione sul Salmo 66, previsto dalla liturgia di questa stessa domenica.
Questo salmo, nonostante lo dividiamo in due parti, non fa che un tutto senza alcuna separazione: é molto uno. È un grido di lode a Dio, ringraziandolo della sua incarnazione e supplicandolo di estenderne sempre più la conoscenza e i benefici a tutta la terra… «Il Signore abbia pietà di noi e ci benedica! Che faccia brillare su di noi il suo viso e abbia pietà di noi! Che tutta la terra conosca le tue vie, e che tutte le nazioni conoscano la tua salvezza! Che i popoli ti lodino, Signore, che tutti i popoli ti lodino!» Grazie, mio Dio, di averci donato questo salmo così dolce dove si trovano così adorabilmente espressi i sentimenti che devono straripare dal nostro cuore, il tuo amore innanzitutto, e in seguito in vista di te, il più ardente amore del prossimo e il più ardente desiderio della sua salvezza!
Zelo delle anime, attraverso l’amore per Dio! Quanto attraverso l’amore per Dio, in vista di lui, con il desiderio della sua gloria, con il desiderio della salvezza dei figli che ama tanto, dobbiamo desiderare la salvezza di ogni anima. Dio ama ogni anima vivente più di quanto non è possibile a nessun mortale di amare, perché ogni anima vivente contiene, anche la più sporca, ammirabili bellezze, questa immagine di Dio che Dio vi ha messo creandola, e alla quale il suo cuore, che nella purezza e la giustizia non può attaccarsi che al buono e al bene, si attacca con un amore ineffabile, con questo amore che l’ha fatto scendere sulla terra e tanto soffrire in Gesù. Quanto questo cuore di Gesù, che ama ogni anima di un tale amore, ha desiderato che ogni anima faccia sempre il bene, non faccia mai il male? Quanto questo Cuore più che materno ha sofferto del male commesso da queste anime tanto amate, e gioito del bene che esse hanno fatto… Se dunque amiamo Gesù, bisogna necessariamente che amiamo appassionatamente in vista di lui il prossimo, che gioiamo profondamente di ogni bene che vediamo in lui, e che soffriamo amaramente di ogni male che percepiamo in lui. Finché non avremo questo tenero amore delle anime, questo zelo infinito della loro perfezione, questa gioia per le loro buone azioni e per le loro virtù, e questo dolore per i loro errori, non ameremo Gesù: perché non si ama la madre quando non si amano i figli, non si ama un’anima non si condividono i sentimenti, che non si desidera ciò che essa desidera giustamente, che non si prova gioia per le sue giuste gioie, non pena delle sue giuste pene. Finché non avremo questo zelo ardente per le anime, questo ardente desiderio per la loro perfezione (nel quale é compreso lo zelo per la nostra propria perfezione) in vista di Dio, questo dolore per i loro compiti e questa giooia per la loro bellezza, non avremo lo spirito di Gesù, non condivideremo i suoi sentimenti, non ameremo coloro che egli ama appassionatamente, non l’ameremo… O mio Signore Gesù, donami questo amore, questi sentimenti. Te lo chiedo, per tutti gli uomini, tuoi figli, e in primo luogo per me e le altre anime di cui mi hai più particolarmente caricato, ma per tutti, tutti senza eccezione: in te, con te e per te, o beneamato Signore Gesù!
«Che tutti i popoli si rallegrino e sussultino di gioia, perché governi le nazioni nella giustizia e conduci i popoli sulla terra! Che i popoli ti lodino, Signore, che tutti i popoli ti lodino! La terra ha infine dato il suo frutto… Che Dio, il nostro Dio, ci benedica! E che sia temuto fino alle estremità della terra. » Grazie, mio Dio, di queste parole di gioia! Grazie per i benefici dei quali ti rendono grazie! Grazie di questo frutto benedetto della terra, di questo fiore, di questo Figlio dell’uomo, che la terra ha infine donato. Grazie per questo governo di tutti i popoli che hai stabilito sulla terra. Con lui, obbedendo alla tua Chiesa e al suo capo, essi possono tutti, se lo vogliono, camminare a grandi passi, pieni di santità e di pace, nella via del cielo… Che tutti i popoli ti ascoltino, obbediscano al tuo vicario, al Pastore che hai donato loro, e tutti, amandosi come fratelli, pieni di riconoscenza e d’amore, attraverseranno questo luogo di pellegrinaggio come pellegrini pii, raccolti,aiutandosi teneramente gli uni gli altri, e dopo essere stati uniti in te e santi sulla terra, arriveranno insieme al cielo, dove saranno eternamente consumati in te nell’unità e nella santità. Ecco i tuoi doni, mio Dio! Come sei buono! Grazie! Grazie! Grazie! Diciamo questo salmo ogni giorno alle Lodi con grande devozione, grande riconoscenza a Dio, grande gratitudine dell’incarnazione di Nostro Signore Gesù, grande zelo delle anime, grande desiderio della conversione di tutti gli uomini, grande desiderio della pace universale di tutti gli uomini nell’amore di Gesù e sotto la guida del suo vicario, grande desiderio della mia stessa santificazione e il proposito di impiegare tutti i mezzi in mio potere per lavorare a questa grande opera che é l’opera stessa di Gesù sulla terra, e quella che continua la sua Chiesa e nella quale, a loro esempio e nella loro unione, deve essere ogni fedele.
(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)