Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 22 ottobre – Mt 22,15-21

XXIX domenica del Tempo Ordinario – anno A

«Rendere a Dio ciò che è di Dio» (Mt 22,21).

Amore di Dio. Anima, corpo, beni materiali, vita, tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo, tutti i battiti del nostro cuore, tutti gli istanti della nostra vita, tutto abbiamo ricevuto da Dio, tutto è di Dio. Rendiamogli dunque tutto: che tutti i nostri beni materiali, che la nostra anima, il nostro corpo, che tutti gli istanti della nostra esistenza, siano unicamente consacrati a lui, impiegati unicamente in vista di lui, vale a dire in modo da glorificarlo il più possibile, vale a dire secondo la sua volontà… La sua volontà ci è nota per mezzo del nostro direttore spirituale che lo rappresenta presso di noi… Rendiamo dunque a Dio tutto ciò che siamo, facendo tutto ciò che ci dice. Che ci dice? Prima: «Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutte le tue forze, con tutta la tua anima, con tutto il tuo spirito; è il primo comandamento»[1]. Rendiamo dunque a Dio tutto il nostro cuore, poiché è la prima cosa che ci chiede! Diamogli tutto il nostro amore: svuotiamo il nostro cuore di ogni amore creato, di ogni amore di ciò che non è Dio e offriamogli il vuoto di tutto, tutto intero… Offriamogli la nostra anima     tutta intera, vuota di ogni inclinazione che non sia secondo lui, che non sia conforme a lui, vuota di tutto ciò che non è ciò che lui stesso vi ha messo, e pronti a tutto per lui… Offriamogli il nostro spirito vuoto di tutto ciò che non è lui o di lui… Offriamogli tutte le nostre forze, tutto ciò che siamo, occupandole in nient’altro che a compiere la sua volontà, mettendole in un santo riposo per tutto ciò che non è il compimento della sua volontà e riservandole tutte per lui solo: «Conserverò la mia forza per Dio»[2]. Impieghiamo tutti gli istanti della nostra esistenza, facciamo tutti i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni in vista di Dio solo, poiché tutto ci viene da lui solo. Rendiamo a Dio tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo, ubbidendogli in tutto, non agendo, non impiegando tutti i nostri istanti che in vista di lui solo, poiché tutto ci viene da lui solo


[1] Mt 22,37-38.

[2] Sal 58,10.

(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)