Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 23 febbraio – Lc 6,27-38

VII domenica del Tempo Ordinario C

«Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano»…

Come sei buono, mio Dio! Buono, perché questo precetto è un precetto d’amore… Amore, tu comandi l’amore… Buono, perché questo precetto ci raccomanda un’altissima virtù, una grandissima somiglianza con Dio, e non puoi mostrarci meglio il tuo amore se non desiderando la nostra perfezione, desiderando di vederci praticare le più alte virtù, di vederci somigliare a Dio… Come sei buono, mio Dio, ad amarci al punto da volere che Ti somigliamo, da volere che pratichiamo le tue divine virtù!

Amiamo i nostri nemici, amiamo dal profondo del cuore queste membra malate di Gesù, questi fratelli colpevoli che restano nostri fratelli e possono convertirsi ad ogni ora, questi esseri umani, per i quali Gesù ha donato tutto il suo sangue e che non smette di chiamare a Sé, queste anime fatte a immagine di Dio, create per il cielo, e che vi regneranno forse in un posto migliore del nostro… Facciamo del bene a quelli che ci odiano, facciamo loro tutto il bene possibile, nelle loro anime e nei loro corpi, preghiamo per loro, offriamo a Dio per loro delle penitenze (poiché la Scrittura ci mostra dappertutto la penitenza compagna inseparabile della preghiera), facciamo loro tutto il bene che Dio, e l’obbedienza ci permettono: benevolenza, servizi, affabilità, elemosine se sono poveri, cure se sono malati, tutto ciò che è beneficio, diamolo loro, sia per obbedire alla parola di Gesù, sia per imitare il Suo esempio, sia per fare ogni bene alle Sue membra malate, sia per guadagnare queste anime a Dio «accumulando carboni d’amore sul loro capo»[1], vincendo «il male con il bene»[2], il loro odio con i nostri benefici.[3]


[1] Cfr. Rm 12,20; Pr 25,22.

[2] Rm 12,21.

[3] M/293, su Lc 6,27, in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 88-89.