Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 27 ottobre – Mc 10,46-52

Trentesima domenica del Tempo Ordinario B

«Va’, la tua fede ti ha salvato!… E subito vide»… Come sei buono, mio Dio, a fare del bene così, non solamente alle anime immortali, ma anche ai corpi corruttibili, e a dare sollievo all’uomo in tutti i suoi mali! Come sei buono ad avere esteso, con i Tuoi esempi costanti e i Tuoi precetti ripetuti, i doveri di carità degli uomini tra di loro a tutti i bisogni, a tutte le infermità, a tutti i mali dell’anima, del corpo e del cuore!

Fai questi miracoli per diverse ragioni, mio Dio, sia per il bene delle anime, per dimostrare ai presenti e alle generazioni future la divinità della tua missione, sia per dare a tutti i secoli l’esempio insieme al precetto della carità, non solamente verso le anime, ma anche verso i corpi, sia anche per il bene dei corpi e la consolazione dei cuori che vuoi procurare semplicemente perché sei misericordioso e buono: «Quoniam bonus quoniam in aeternum misericordia ejus»[1]… Seguiamo questo esempio. Facciamo il più grande bene possibile a tutte le anime e a tutti i corpi, per imitarTi, o Gesù, per obbedirTi (Mt 25), per praticare la misericordia e la bontà, che non si possono amare senza praticarle e che si devono amare per sé stesse, poiché sono Dio (sono dell’essenza divina, Deus charitas est[2]), poi perché ogni uomo è una delle membra di Gesù e si fa al capo, a Gesù, tutto, tutto ciò che si fa alle membra (Mt 25).[3]


[1] «Perché è buono, perché il suo amore è per sempre», Sal 136,1.

[2] «Dio è amore», 1Gv 4,8.

[3] M/226, su Mc 10,46-52, in C. de Foucauld, Fammi cominciare una nuova vita. Meditazioni sui Vangeli secondo Matteo e Marco, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 227-228.