IV domenica del Tempo Ordinario – anno B
«Li istruiva» (Mc 1,21).
Amore degli uomini. Istruire, istruire sulle verità della salvezza; istruire i fanciulli in tutto ciò che è loro utile per condurre vita santa, per fare tutto ciò che Dio vuole da loro in qualunque condizione li metta; istruire gli ignoranti, fedeli o infedeli, sulle verità della fede, istruire tutti gli uomini su ciò che è loro utile per santificarsi il più possibile… istruire sulle verità del Vangelo, che è di gran lunga la cosa più importante, la sola necessaria a tutti; istruire nelle scienze sacre, ciò che importa infinitamente; istruire nelle scienze profane e in tutto ciò che è utile alla vita intellettuale e materiale, purché ciò sia insegnato nello spirito di pietà, di religione, d’amore e di riconoscenza verso Dio, di ubbidienza alla Santa Chiesa, in uno spirito che faccia servire questa conoscenza a glorificare Dio, ciò che è il fine di ogni cosa… istruire così, è ancora un atto di carità dovuto al prossimo, da tutti, in un certo modo (almeno con l’esempio delle virtù), da ciascuno in una maniera o nell’altra, secondo la volontà di Dio per ciascuno [1].
«Gesù lo minacciò e gli disse: Taci ed esci da quest’uomo» (Mc 1,25). Amore degli uomini. Gesù guarisce le anime e i corpi… Cerchiamo di fare lo stesso nella più gran misura possibile, con tutti i mezzi che la santa ubbidienza ci permette di impiegare: è imitare Gesù, è ubbidire a Gesù («Amatevi come vi ho amati» [2]), è fare del bene a Gesù (ogni essere umano essendo membro di Gesù e porzione del suo corpo, materia prossima o remota), tutto ciò che si fa a un essere umano, lo si fa a Gesù [3].[4]
[1] C. de Foucauld, Meditazioni sui passi dei vangeli relativi a Dio solo, fede, speranza, carità (1897-98), Città Nuova, Roma 1973, p. 341-342.
[2] Gv 13,34.
[3] Cfr. Mt 25,40.
[4] C. de Foucauld, Meditazioni sui passi dei vangeli relativi a Dio solo, fede, speranza, carità (1897-98), Città Nuova, Roma 1973, p. 342-343.