XXII domenica del Tempo Ordinario – anno A
«Dimenticare se stesso, portare la propria croce e seguirmi». (Mt 16,24)
Dimenticare se stesso, è la prima delle tre cose che Gesù chiede a chi vuole seguirlo… Dimenticare è precisamente non avere né un pensiero, né uno sguardo, né una parola, né un’azione per sé, in vista di sé: è fare astrazione da sé, fare come se non si esistesse. Noi non ci apparteniamo, creature apparteniamo al nostro Creatore, riscattati siamo del nostro Redentore: siamo suoi interamente, corpo e anima, appartengono a lui tutto ciò che siamo e tutte le nostre opere, tutti i nostri pensieri, tutte le nostre azioni, tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo: è dunque infinitamente giusto che egli ci dica che il nostro primo dovere è di dimenticarci, di non fare nulla in vista di noi, di non occuparci di noi in niente, ma di avere in vista in tutto il nostro Creatore, il nostro Redentore, a cui apparteniamo interamente, che ha diritto a tutti i nostri pensieri, a tutte le nostre parole e a tutte le nostre azioni, a tutti i nostri frutti… Mio Dio, fammi la grazia di non cercarmi in niente, di non considerarmi in niente, di non pensare in niente a me, ma di cercare unicamente in tutti gli istanti della mia vita la tua più grande gloria, la tua volontà, il tuo servizio… Dammi di dimenticarmi interamente e di fare tutto in vista di te solo. Amen
(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)