Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 4 novembre – Mt 23,1-12

XXXI domenica del Tempo Ordinario – anno A

«Siete tutti fratelli» (Mt 23, 8)

Amore del prossimo.
Tutti gli uomini sono figli di Dio, tutti formano una sola grande famiglia di fratelli… Dio, il migliore dei padri, vuole veder regnare tra tutti i suoi figli questa unione, questa pace, questo amore, questa tenerezza, questa accondiscendenza reciproca che un tenero padre vuol vedere esistere tra tutti i suoi figli! Di qui vengono tutti questi comandamenti: «Se ti percuotono sulla guancia destra, tendi la sinistra… Se ti prendono il mantello, da’ anche la tunica… non resistere al male… Da’ a chi ti chiede, presta a chi vuole prendere a prestito… Non reclamare né ciò che hai prestato, né ciò che ti hanno preso»[1]. Dio vuole che come teneri fratelli cediamo tutti gli uni gli altri e ci lasciamo tutto fare gli uni dagli altri (eccettuato il peccato) piuttosto che turbare la pace, la carità, che deve regnare tra di noi tutti… Del resto, quando si vede che la vita non è che la prova di un giorno, che precede il cielo… che tutti i beni terrestri non sono che del fango… che ogni atto di virtù, di ubbidienza a Dio, di carità, di accondiscendenza verso i nostri fratelli è ricompensato con un peso immenso di gloria, quando si vede ciò, è evidente, a questa divina luce, che ciò che Dio ci chiede con i suoi comandamenti è ben poca cosa o piuttosto niente, ma che, pur essendo sì poco, ci diventa per sua bontà meravigliosamente vantaggioso. Da un’opera che considerata secondo verità non è che un sacrificio da niente, dal niente di un poco di fango o da una vita di un giorno, si compiace, nella sua bontà infinita, di trarre per noi dei vantaggi immensi ed eterni, come per mezzo di una nuova creazione, traendo nuovamente, a ogni istante, un bene eterno dal niente.


[1] Mt 5, 39-42

(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)