V domenica di Quaresima C
La donna adultera
«Va’ e non peccare più»!…
Come sei buono! mio Dio… come sei buono verso questa donna sia salvandola, sia convertendola con la tua bontà! Come sei buono sia verso i presenti sia verso le generazioni future, donando loro questa lezione di misericordia, di bontà, di umiltà (perché c’è umiltà nel non giudicare il proprio prossimo, ma nel pensare piuttosto ai propri peccati)!… Come sei buono, sia verso i presenti, sia verso le generazioni future, facendo crescere, con questo atto di bontà divina, sia la loro speranza nelle tue misericordie, sia il loro amore per un Dio così buono!
Non condanniamo… Imitiamo nostro Signore… Quando siamo incaricati per dovere di stato di giudicare, di condannare, allora facciamolo, per obbedire a Dio, con coscienza, prudenza, pregando Dio di illuminarci, di non permettere che facciamo del male, e se ne facciamo di correggerlo, di rettificarlo; con umiltà e dolcezza, pensando ai nostri propri peccati, ricordandoci che chi ha peccato ieri è, per le sue disposizioni interiori, forse già diventato un santo, o lo diventerà domani, e che noi che «sembriamo in piedi» saremo forse domani molto colpevoli…tranne che in questo caso, «non giudichiamo», «non condanniamo»[1], per obbedienza a Nostro Signore, per imitazione del nostro Beneamato «che non è venuto a giudicare ma a salvare»[2]; perché non abbiamo né la conoscenza, né la missione per questo; perché non bisogna mai occuparsi delle cose esteriori, delle creature, quando non ne riceviamo l’ordine da Dio, ma restare sempre nella solitudine, nel silenzio, nella contemplazione delle divine bellezze, soli con Dio nell’universo, quando Dio stesso non ci getta nelle opere esteriori… Non abbandoniamo, giudicando il prossimo, il pensiero di Dio, la contemplazione del Beneamato per il pensiero degli uomini, la considerazione delle creature, a meno di esservi obbligati dall’obbedienza stessa a Dio.[3]
[1] Cfr. Lc 6,37.
[2] Cfr. Gv 12,47.
[3] M/459, su Gv 8,2-11, in C. de Foucauld, Stabilirci nell’amore di Dio. Meditazioni sul Vangelo secondo Giovanni, Centro Ambrosiano, Milano 2025, 93-94.