Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 8 settembre – Mc 7,31-37

Ventitreesima domenica del Tempo Ordinario B

Come sei buono, mio Dio, come sei buono a guarire questo povero ammalato! E come sei buono a gemere su di lui!… Permetti al tuo piccolo bambino, mio Dio, di chiederti perché Tu gemi, Tu che vedi Dio nella visione beatifica, Tu, la cui volontà è perfettamente conforme alla Sua, che vuoi la malattia di questo essere come Dio stesso la vuole, in un certo senso almeno, permettendola?… Pur vedendo Dio faccia a faccia, io sono uomo, e di conseguenza passibile finché sono mortale, e malgrado la felicità infinita di cui gode senza sosta la mia anima nella visione di Dio, soffro di tutto ciò che fa soffrire un cuore buono e tenero, dei dolori di quelli che amo, dell’assenza, della morte dei miei amici, di tutto ciò che naturalmente, necessariamente fa soffrire un cuore mortale buono e tenero; la visione beatifica aggiunge alla natura umana una grazia infinita, ma non distrugge questa natura; lo stesso vale per la conformità alla volontà di Dio, voglio pienamente ciò che Dio vuole, ma talvolta lo voglio soffrendone; in me la natura umana è rivestita di grazie infinite, di perfezioni infinite, ma resta passibile, e di conseguenza, necessariamente, naturalmente, soffro di tutto ciò che, secondo la qualità delle cose, deve far soffrire una natura come la natura umana!… Ne soffro pur volendolo pienamente, pur godendo ineffabilmente nel più profondo della mia anima della visione di Dio.

Carità, carità per i corpi e per le anime, ma per queste ultime in primo luogo, per i corpi in secondo luogo, ma per tutti e due, sempre; carità che nei sentimenti del cuore deve essere limitata solo dall’amore di Dio che solo li sorpassa e che sorpassa tutto, carità che nelle sue manifestazioni esteriori deve essere limitata solo dalle prescrizioni del direttore spirituale, dall’obbedienza ai rappresentanti di Dio[1].


[1] M/208, su Mc 7,31-37, in C. de Foucauld, Fammi cominciare una nuova vita. Meditazioni sui Vangeli secondo Matteo e Marco, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 202-203.