Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di mercoledì 14 febbraio

Mercoledì delle Ceneri

Da una meditazione di Charles de Foucauld scritta il Mercoledì delle Ceneri

Mio Signore Gesù, ecco l’ultima notte che stai[1] per passare a Nazareth prima del tuo battesimo, l’ultima notte della tua vita nascosta, l’ultima notte di questa prima parte della tua vita, della tua tranquilla e dolce oscurità di Nazareth… Ancora una notte da trascorrere in preghiera con la santissima Vergine come ne hai trascorse tante, e poi sarà finito per sempre… Trascorrerai ancora delle notti in preghiera, notti in preghiera con tua madre, ma mai più in questa oscurità, in questo ritiro, in questa solitudine non solamente del luogo ma dell’anima, sconosciuto a tutti eccetto a lei, dimenticato da tutti eccetto da lei… La volontà di Dio si compia… qualsiasi essa sia, è benedetta… Ciò che uscirà da queste sofferenze è il bene, la gloria di Dio; affinché esso sia servito, affinché tu sia amato, occorre che tu ti faccia conoscere… e poiché ti sei fatto uomo, o mio Signore, occorre che tu soffra, poiché è una legge universale, a partire da Adamo, che gli uomini non possano fare del bene sulla terra se non a prezzo di molto dolore, «con il sudore della loro fronte»… Domani mattina lascerai questa borgata che ti ha riparato, nascosto, posseduto per trent’anni… Che stretta al cuore per tua madre, che freme per l’avvenire, per il cammino che si apre davanti a te; tuttavia è rassegnata: ella adora, accetta, ama la volontà di Dio: ma pur volendo con tutto il cuore ciò che Dio vuole, perfino i tuoi dolori, come li soffre anche lei con tutto il suo cuore… E tu, mio Dio, partirai al tempo stesso triste e gioioso, gioioso d’offrire a Dio questo sacrificio completo, gioioso di donarGli una tale gloria, gioioso di fare questo bene agli uomini: «hai così fretta di essere battezzato di questo battesimo del tuo sangue». Desideri «con un così grande desiderio» essere alla tua ultima Cena… Sei triste, tuttavia, per la tristezza di tua madre… triste anche per questa tristezza che vela così spesso il tuo volto nei tuoi giorni mortali, al pensiero del grande numero di anime che il tuo sacrificio non avrebbe salvato, di quel grande numero dei tuoi figli perduti per sempre, e del mare di peccati e di dolore che inondano il mondo… triste infine per questa tristezza che la natura umana più perfetta prova nel lasciare, soprattutto nel lasciare, per un cambiamento di vita così grande, i luoghi dove sono trascorsi giorni sereni e felici tra esseri amati. Hai percorso tante volte questi luoghi, da bambino, da adolescente, da uomo, tra Maria e Giuseppe! Come potrebbero non essere cari al tuo cuore così tenero! Tante volte vi hai adorato, contemplato tuo Padre, visto il cielo aperto… Come il ricordo di queste dolcezze celesti, legato a questo angolo della terra, potrebbe non commuoverti?… Mio Signore Gesù, fammi trascorrere quest’ultima notte tra te e tua madre e fammela trascorrere in modo da consolarti il più possibile, te lo domando con tutto il mio cuore, in te, con te e per te.

Amen. O Madre beneamata, sostieni la mia preghiera presso il sacro Cuore di Gesù


[1] Per favorire la lettura delle meditazioni sui Vangeli di Charles de Foucauld, la seconda persona plurale, riferita a Dio e ai santi, è stata tradotta al singolare.

(Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo)